martedì 14 aprile 2009

Pasqua


Ricordo che, fino a qualche anno fa, Pasqua era l'occasione per sfoggiare tailleurs e spolverini color pastello, le prime decolletè della stagione, le calze venti denari e le borsine bianche. Era il trionfo dei rosa confetto, degli azzurrini, dei verdini...le donne sembravano teneri fiori appena sbocciati, stucchevoli, è vero, ma tanto tenere. Da pochi anni a questa parte a Pasqua, che piova e faccia freddo, o che splenda un tiepido sole, vedo solo gente vestita di nero, di marrone, di grigio, qualche timido blu, da cui fa capolino una camicetta bianca, niente di più. E le scarpe? Delle scarpacce con la suola pesante, sempre più simili agli scarponi da trekking, tacchi assurdi quadrati, tozzi e calze da vene varicose, anche su gambe giovani e toniche, o peggio, calzerotti sgargianti...
E' vero, quest'anno mancava la voglia di festeggiare e quel grigiore poteva anche essere adeguato al lutto che portiamo nel cuore, anche se sono contraria al lutto in generale, non lo concepisco, per me è come perpetuare la morte all'infinito, mentre chi resta, dovrebbe vivere meglio che puo', proprio in onore di chi non c'è più. Semplice opinione personale.

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