martedì 28 aprile 2009

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Stanotte ho sognato di trovarmi in compagnia di amici in un seminterrato, quando, a un certo punto, abbiamo percepito una violenta scossa di terremoto e siamo dovuti fuggire. Con noi c'erano dei bambini, cercavamo di mantenere la calma per non spaventarli.
Il terremoto l'ho vissuto anni fa, una scossa non violentissima, ma sufficiente a sollevare il pavimento sotto i piedi e a crepare l'intonaco in tutto l'appartamento, alcune abitazioni del centro storico sono state sgomberate e gli abitanti trasferiti in una casa popolare, dove tuttora risiedono.
Stamane riflettevo su quanto rende la mia vita vivibile: la musica, in miei libri, la televisione e perfino i miei adorati belletti, tutte frivolezze, che in un istante posso essere spazzate via, sepolte sotto i calcinacci. Non riuscivo nemmeno a pensare a quelle vite recise dalla violenza della natura e dall'incuria e la cupidigia dell'uomo, no, lo ammetto, a loro non ho pensato, non ce l'ho fatta; è stato più semplice per me, pensare a quelle povere cose distrutte, abbandonate sotto alla polvere, irrecuperabili e misere, alla gioia che avevano donato a chi, magari per poco, le aveva possedute.
Il titolo del post è il numero attraverso il quale è possibile effettuare donazioni per i terremotati d'Abruzzo, sia da telefonia fissa(due euro) che da mobile(un euro); non potendo contare su uno stuolo di lettori, lo ritengo comunque un valido promemoria.
Perchè sia restituita al più presto ai sopravvissuti la dignità di una casa da riempire di vita.

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