domenica 23 settembre 2012








Ci sono persone che mettono il peperoncino ovunque, altre ossessionate da un colore... io metto la Juve in ogni cosa che pubblico. Prima o poi.

E' arrivato il momento!

 

mercoledì 19 settembre 2012





Mi alzo dal letto con la nausea di sempre, non so bene cosa stia succedendo, succede e basta, vuol dire che è arrivato il momento.
Mi chiudo a chiave in bagno e mi siedo sul bordo della vasca, voglio restare sola, sola. Ma c'è il mio riflesso nello speccho sul lavandino, anche se non lo guardo so che c'è e invece io voglio restare sola, così mi sposto, finchè il riflesso non scompare.
Sono triste si e allora? Non riesco a scrivere se non sono triste, ma se non scrivo, non mi sembra di vivere veramente.

Le persone odiano la tristezza, ma in fondo detestano l'allegria, soprattutto quella degli altri, la trovano sempre ingiustificata, fastidiosa, pare che sia per via dell'invidia, non lo so, io amo e odio tutto, forse per questo ho così bisogno della solitudine.

mercoledì 25 luglio 2012




A breve partirò per qualche giorno di vacanza, contrariamente agli anni passati, il mio attuale atteggiamento è molto easy. Niente paranoia da: "Cosa metto in valigia?" , "Devo sistemare casa",  "Cosa preparo per chi resta?"... in fondo si tratta di pochissimi giorni, il tempo di un amen.

Porterò magliette e jeans, un costume da bagno, due paia di scarpe comode, una borsa, una pochette e un beauty con lo stretto indispensabile per garantire l'igiene personale e un filo di trucco se e quando mi andrà.

Mio marito mi ha suggerito di prendere qualche informazione, per organizzarci meglio su cosa fare, cosa andare a vedere, ma sono stata capace solo di appuntarmi il nome di un paio di vini tipici e gli orari di una mostra fotografica, la mia indolenza comincia a piacermi, che sia l'inzio di una nuova love story? Del resto non ci si può dire veramente innamorati di una persona, finchè non si trovano adorabili anche i suoi difetti.

Buon viaggio. 

mercoledì 11 luglio 2012




Si può essere fieri di tutto, anche dei quattro chili in meno segnalati dalla bilancia stamattina.

lunedì 2 luglio 2012



A volte cercando conforto, si trova qualcosa che gli somiglia, il bisogno è così forte, che si finisce con il confondersi e quando la verità appare è troppo tardi.

L'uomo è morto, così com'è nato, senza tante cerimonie.
Ha chiuso gli occhi e ha smesso di respirare, nessuno se n'è accorto, ne i medici indaffarati sempre altrove, ne le infermiere che ciabattano svogliatamente nei corridoi, neppure il compagno di stanza, che blatera da un'ora al telefonino. Arriveranno per constatare questa nuova seccatura, parenti da avvisare? Non ce ne sono. Gesti rapidi, precisi, ripetuti un'infinità di volte.

L'uomo è morto, per chi pensa che la morte sia un viaggio, quest'uomo viaggiava leggero, è arrivato in ospedale con un paio di jeans, una maglietta e dei sandali di plastica, il casco l'hanno portato via i vigili, con il motorino.
Ma se di viaggio si tratta, chi troverà al suo arrivo ad accoglierlo? Una madre persa prematuramente, un compagno di giochi, annegato dopo un tuffo nel fiume, un vecchio cane pulcioso e i suoi ricordi riarsi dall'alcol, come la sua pelle di cuoio scuro.Forse.

Lui non chiedeva mai niente, eseguiva il lavoro, come gli veniva richiesto e ritirava la paga, entrava nel supermercato e comprava da bere.

Una domenica di maggio aveva camminato fino al fiume, sulla sponda famiglie distese sull'erba, coppiette, uomini e donne solitari, in compagnia di un libro,  vecchi addormentati su un giornale.
Che ci faceva li? Guardò per un po' il fiume, gli faceva paura tutta quell'acqua in movimento.

Cosa è rimasto di lui? Una croce disegnata con un pezzo di legno sul cemento fresco a sigillare il loculo.


A volte a voler elargire conforto, ci si imbatte nei propri demoni, vogliamo essere buoni o, quantomeno apparire tali, tra vanità e amore non c'è proprio gara.

martedì 26 giugno 2012



Un tempo morivo dalla voglia di raccontare la mia storia, quando mi sono accorta che la mia storia raccontava me, influenzando pesantemente presente e futuro, ho perso il desiderio di raccontare e ho trovato il desiderio di vivere.

lunedì 23 aprile 2012


La foto è di Renato Orsini e spero tanto che non se la  prenda se la uso qui.
Mi serviva un vecchio portone di legno, per parlare di ciò che sto vivendo in questo periodo, delle porte che si chiudono alle mie spalle e di quelle che mi vengono sbattute in faccia.
Ormai non credo più nella comunicazione e l'ultima porta, mi riservo il diritto di chiuderla io.