giovedì 16 aprile 2009

Mélancholie et mystère d'une rue- Giorgio De Chirico


Quando perdiamo la nostra innocenza? Come avviene il passaggio? Si tratta di uno strappo brusco e doloroso, o è piuttosto un passaggio graduale ai diversi stadi di consapevolezza?
L'intuizione del male ce l'abbiamo molto presto, quando ancora le nostre gambette non sono in grado di portarci in nessun posto significativo e interessante, ma ancora conserviamo quel candore che ci porta a considerare il buono e il cattivo, in funzione delle nostre necessità primarie e non oltre. Capita che un giorno il male si manifesti nella sua veste più attraente, il male avrà il sapore della marmellata rubata dalla dispensa, mai stata così buona! Avrà il suono di quella parola proibita, di cui ci sfugge il significato, ma solo il pronunciarla ci fa sentire liberi. Ecco, perdiamo l'innocenza, quando scopriamo che per essere liberi dobbiamo perseguire il male (ma quale male?) e passiamo l'intera esistenza a mortificarci per i nostri desideri impuri.
Ora potrei aprire un capitolo su: Cattolicesimo e superstizione, ma preferisco andarmi a fare un tè caldo, perchè tutte queste elucubrazioni mi hanno messo sonno.
Plog.

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