domenica 26 aprile 2009

In vino veritas


Ho sempre considerato Angel di Thierry Mugler un profumo squisito, ma dozzinale, a causa dell'inflazione di effluvi emanati in suo onore, da pelli non troppo adatte. Ogni pelle "risponde" a un profumo in maniera diversa, non lo sto dicendo io, i "nasi" più qualificati lo dicono, dunque...di cosa stiamo parlando?

Ogni volta che inizio un nuovo post ho in mente un argomento, ma la tentazione di andare fuori tema è talmente forte, che cerco di esorcizzarla nelle prime righe, perciò, addio Angel, di cui, per altro, profumo in questo momento. In realtà mi piacerebbe scrivere di uno degli scopi di questo blog e lo faccio in compagnia di un bicchierino di Porto tawny, in attesa di potermi permettere un vintage.
Credo che ogni blog abbia uno scopo, anzi molteplici scopi, alcuni noti, altri destinati a nuotare sotto il pelo dell'acqua, o nelle profondità abissali del subconscio dell'autore. Uno dei miei scopi è conservare memoria di questi giorni che sto vivendo, nell'apparente apatia di una depressione post-lutto. Immagino si tratti di una fase di transizione, un lungo ed accidentato percorso sull'argine del mio personale Acheronte, alla disperata ricerca di un guado. Già, cerco un guado e non un traghettatore, semplicemente perchè i medici mi fanno paura, non mi fido di chi immerge le mani nei visceri delle persone o, peggio, nella psiche.
Un altro scopo di questo blog potrebbe essere: trovare le risposte. Non ricordo più in quale film, ma tenderei ad escludere Karate Kid e Il Nome della Rosa, ho sentito questa frase:-Le risposte che cerchi sono in te- Bah! Però vale la pena provare, se non altro per rileggere le castronerie che mi frullavano per la testa in questo momento, quando sarò un'aziana bisbetica e tiranna.
E spero proprio di poterla diventare una odiosa vegliarda mezzo rimbambita, che trova pace solo guardando i giovanotti, col suo bicchierino di Porto di quinta unica.

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